Design&Futuro

 

Inglese

The design and its future … in my opinion at this time, the design, has achieved great results, probably supported by a historical opening; It could be stated that this is a high point for this cultural form.

I believe that designers should take a step forward, and to go further.

My current philosophy is based on the possibility that the objects are not only beautiful and partially functional, but that they can adapt to our personal characteristics and adapt to the needs, in short, to escape from the schematic rigid plastics, to enter into a new era of forms mono – ergonomics adaptable.

At this point, there is the need of new composite materials, which express the innovative characteristics, such as elasticity similar to that of the fabrics and at the same time strength similar to metal.

You must devise a skeletal structure articulated, not rigid, movable and elastic, that manages to be enveloped by a special material, with the characteristics listed above.

I am not aware if at this instant, the companies that are studying of the supports with similar characteristics, but it is just time to evolve into a new era, to conceive of more structured products that are better adapted to current and future needs.

To better understand the concept I want to express, I would compare it to a mammalian, maybe a cat …
If the structure (frame) of our hypothetical subject, was the skeleton mammalian and the internal components were the muscles, the casing or body is definitely the skin.
As in our feline, taken to “example”, muscles and internal organ shape and volume outside.
The concept, applied to our project, should be the same, where the internal components, properly designed, shape our object.

And the frame?
Well! The frame is critical. No longer rigid or “partially elastic”, but articulated; where there are the welded joints, would be replaced with elastic elements or furniture, that allow a real articulation, obtaining a product that flexes in the articulated points, controlling the capacity of compression, bending, torsion, extension, bending, etc …

Michele Sanna

Italiano

Il design e il suo futuro… a mio giudizio in questo momento, il design, ha raggiunto dei grandi risultati, probabilmente sostenuto da un periodo storico favorevole; si potrebbe dichiarare che questo sia un apogeo per questa forma culturale.

Credo che i designers dovrebbero fare un passo in avanti, ed per andare oltre.

La mia filosofia attuale si basa sulla possibilità che gli oggetti non siano solo belli e parzialmente funzionali, ma che questi possano adattarsi al nostre caratteristiche personali ed adattino alle esigenze, insomma, fuoriuscire dalle schematiche plastiche rigide, per entrare in una nuova era di forme mono-ergonomiche adattabili.

A questo punto, si presenta la necessità di nuovi materiali compositi, che esprimano delle caratteristiche innovative, come elasticità simile a quella dei tessuti e nel contempo solidità simile al metallo.

È necessario concepire una struttura scheletrica articolata, non rigida, mobile ed elastica, che riesca a farsi avvolgere da un materiale apposito, con le caratteristiche indicate in precedenza.

Non sono a conoscenza se in questo instante, ci delle aziende che stanno studiando dei supporti con caratteristiche similari, ma è giusto il momento di evolvere verso una nuova era, per concepire dei prodotti più strutturati, che rispondono meglio alle esigenze attuali e future.

Per comprendere meglio, il concetto che voglio esprimere, lo paragonerei ad un mammifero, magari un felino…
Se la struttura (il telaio) del nostro ipotetico oggetto, fosse lo scheletro del mammifero e la componentistica interna fossero i muscoli, la carenatura o scocca è sicuramente la pelle.
Come nel nostro felino, preso ad “esempio”, i muscoli e gli organo interni danno forma e volume all’esterno.
Il concetto, applicato al nostro progetto, dovrebbe essere lo stesso, dove la componentistica interna, correttamente progettata, danno forma al nostro oggetto.

E il telaio?
Bhe! Il telaio è fondamentale. Non più rigido o “parzialmente elastico”, ma articolato; la dove ci sono le giunture saldate, verrebbero sostituite con elementi elastici o mobili, che permettono una vera articolazione, ottenendo un prodotto che flette nei punti articolati, controllandone la capacità di compressione, flessione, torsione, estensione, curvatura, ecc…

Michele Sanna